Mantovarchitettura

a cura di Emilio Faroldi

e Maria Pilar Vettori

L’architettura, disciplina eteronoma, aspira a rappresentare il futuro, il presente e il passato di una collettività, costituendone il barometro lessicale.

In tempi di ibridazione dei saperi e di compenetrazione delle discipline, l’atto di radiografare il ruolo dell’architettura per mezzo del filtro del proprio livello di “autonomia” e/o “eteronomia”, facilita la comprensione delle tendenze in atto,

favorendo l’attuazione di frammenti di un dibattito scolpito nella nostra cultura e tradizione disciplinare.

Eteronomia, perciò, quale condizione nella quale un soggetto agente riceve dall’esterno del proprio statuto ontologico la norma della propria azione. La sua matrice etimologica che vede, dal greco antico, la fusione

dei due termini étspos (éteros) “diverso, altro” e vópos (nómos) “legge, governo”, restituisce l’anima di un duplice significato che oggi pervade l’architettura: il vizio dell’autoreferenzialità e la virtù della dipendenza dialogica da altri saperi.

Nell’operare sistemico e corale, proprio di differenti discipline, l’atto del progettare diviene espressione della relazione con una collettività composta da una comunità di individui le azioni della quale si fondano su un ruolo sociale,

nonché tecnico, in quanto agenti su valori, materiali e immateriali, di carattere pubblico, diffuso dal profondo significato etico. Riflettere sui fondamenti dei percorsi e degli strumenti disciplinari, alla luce delle innovazioni che coinvolgono lo statuto del progetto in termini concettuali e strumentali, significa indagare il concetto di “cultura del progetto” inteso quale attitudine a operare tramite azioni di sintesi atte ad affrontare problematiche complesse per mezzo di un processo creativo consapevole.

Il termine “eteronomia”, usato in contrapposizione ad “autonomia”, da Kant in poi ha assunto un valore positivo connesso al reciproco rispetto tra ragione e creatività, tra scienza esatta e approccio empirico, tra contaminazione e isolamento, introducendo il valore sociale della sua esistenza.

Il convegno si svolgerà dalle ore 14:00 alle ore 18:00 presso CSAC | Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Università di Parma.