con Alberto Ferlenga
a cura di Giovanni Iacometti
Il conflitto ha influito fortemente sulle dinamiche interne alle città. Ad esso si devono distruzioni e ricostruzioni ma anche l’affermarsi di forme urbane. Negli anni più recenti il ciclo distruzione-ricostruzione sembra però essersi interrotto per lasciare il posto ad una stabilità distruttiva le cui cause sono molteplici. Ciò cambia la sensibilità rispetto a ciò che ci circonda e afferma la necessità di un nuovo ruolo per gli architetti. L’aggiungere al mondo manufatti esornativi è meno importante del riparare i guasti, del prendersi cura dello spazio costruito e anche dai conflitti è necessario trarre i materiali e le idee per un presente accettabile e per un futuro migliore.